Una condanna esemplare

Alle 8,30 i tedeschi, dopo i saccheggi nella cascine, radunano i fermati. Un processo burla, pochi minuti, condannati a morte. Tutti accusati di essere “banditi”. L’esecuzione è prevista a Carmagnola. Percorso un chilometro, i tedeschi ordinano il dietrofront: occorre atterrire la popolazione civile nella speranza di fare terra bruciata intorno alle formazioni partigiane: i ceresolesi devono morire a Ceresole. «Carri armati, autoblinde e soldati SS occupano letteralmente la via principale. Vedo i miei giovani col viso tumefatto, occhi pieni di sangue, … Continua a leggere

L’esecuzione crudele

Giovanni Trinchero, Florindo Pettinati e Ruggero Degno sono impiccati a un balcone dell’albergo Campana. Ruggero non non muore subito, si dimena disperatamente. Un milite corpulento si aggrappa a lui finché il corpo non si muove più. Poi si allontana soddisfatto, ridendo e fumando con indifferenza. Di lì a poco sono impiccati a un altro balcone dell’albergo Tommaso Marocco, Gregorio Ferrero e Michele Dassano. Passano alcuni minuti e al balcone di casa Croce, un’abitazione privata che sorge a cento metri di … Continua a leggere

sosta n. 9 – Magliano Alfieri

Lapide di Giovanni Cane Usciti dal parcheggio dell’ipermercato, ritornare indietro verso Alba seguendo le indicazione per Alba centro. Giunti in località Rondò si svolta a sinistra direzione Asti sulla SS 231. Al bivio con semaforo per Magliano Alfieri si svolta a sinistra sulla SP 172. Dopo circa 1 km, prima del cimitero, sulla destra vi è la chiesetta di Santa Maria davanti alla quale si trova la lapide. … Continua a leggere

Tra renitenza e militanza

La vicenda di Giovanni Cane è emblematica di una situazione ricorrente nei paesi del Roero. Si conclude con la sua morte. Magliano Alfieri, a partire dal febbraio del 1945. Frequenti incursioni dei fascisti della Muti. Il 24 febbario uccidono il renitente Giovanni Cane (classe 1920,). Non si presenta alla chiamata alle armi. L’uccisione avviene presso la chiesa di S. Maria. Risveglio partigiano. Alcuni giovani di Magliano Alfieri entrano nelle bande partigiane presenti sul territorio. Iniziano a lottare attivamente. Carlo Adriano, … Continua a leggere

sosta n. 1 – Montà

Lapide di Venerio Cauda Si parte da Canale e ci si dirige a Montà sulla vecchia SS 29 (detta “Renna”). Dopo circa 4,5 km si giunge a Montà. Si prosegue su via Cavour fino a piazza Vittorio Veneto dove si può parcheggiare l’auto. La lapide si trova all’inizio di via Santuario, strada sul lato opposto della piazza perpendicolare a via Cavour. … Continua a leggere

Montà: un paese crocevia di bande

Arriviamo dalla “Renna”, scorgiamo in cima l’abitato di Montà. Ultimo paese tra le Rocche e le colline del Roero. Prima dell’altopiano che conduce verso Torino. Punto di snodo tra diverse direttrici. Tra Alba e la Langa. Tra l’astigiano e la pianura del torinese. Grazie a questa posizione, sul territorio di Montà si intrecciano diverse formazioni partigiane. Senza  episodi significativi. In località Saretto, tra Montà e Cisterna d’Asti, opera la  Brigata “Tre confini”. Il comandante è Gino Cattaneo, poi Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo” … Continua a leggere

Venerio Cauda: un alpino partigiano

In Montà non sono segnalate battaglie e operazioni di particolare rilevanza, è un luogo di transito e di nascondiglio. Il paese mantiene però il ricordo della figura di Venerio Cauda in una lapide collocata all’inizio di Via Santuario, vecchia strada che conduceva al Santuario dei Piloni. Chi è Venerio? Nasce il 29 gennaio 1921 a Santo Stefano Roero durante la guerra fa parte del Battaglione sciatori “Monte Cervino”. Partecipa prima alla guerra in Albania e successivamente alla campagna in Russia, a … Continua a leggere

sosta n. 2 – Santo Stefano Roero (loc. Caretta)

Cippi di Bartolomeo Sola, Giacomo Curletto, Serafino Chiesa, Domenico Bergamasco. Da Montà proseguire verso Santo Stefano Roero sulla SP 247. Superata frazione Madonna delle Grazie si giunge all’innesto con la SP 110 dove si svolta a sinistra verso il paese di Santo Stefano Reoro. Appena oltre il bivio, sulla sinistra si trovano i cippi di località Caretta. … Continua a leggere

Verso la primavera di liberazione

I combattimenti iniziati a Cisterna d’Asti all’alba del 6 marzo e terminati a Santo Stefano Roero il pomeriggio dell’8 marzo 1945 con la resa dei fascisti, rappresentano uno dei momenti più significativi della lotta resistenziale in questa parte di Roero. Negli scontri sono impegnate tutte le Brigate della 6a Divisione Asti: 21a S. Damiano, 22a Alba, 23a Canale con l’appoggio della 12a Divisione Bra, della Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo”, della 103a Brigata Garibaldi e della Brigata GL “Domenico Tamietti”. I … Continua a leggere

I caduti in Battaglia

I partigiani caduti negli scontri di Cisterna d’Asti e Santo Stefano Roero, a differenza dei dati forniti dalla stampa, sono tre: Rino Rossino fucilato il 6 marzo a Cisterna d’Asti, Domenico Bergamasco e Bartolomeo Sola caduti a Santo Stefano Roero l’8 marzo. I cippi di località Caretta, nel luogo teatro della vittoriosa battaglia dell’8 marzo, ricordano due partigiani caduti durante gli scontri. Bartolomeo Sola “Bertu”, nato nel 1910 a Vezza d’Alba, partigiano della 23a Brigata Canale, morto durante i combattimenti e Domenico Bergamasco detto … Continua a leggere