Dal parcheggio di piazza Europa ci dirigiamo verso via Roma, attraversiamo piazza della Vittoria e svoltiamo a destra per raggiungere l’ex Caserma dei Carabinieri al numero civico 202.

Le testimonianze narrano che tra il 13 e il 16 aprile 1944 si aggira in paese un gruppo di estranei intenzionati a informarsi sul gruppo partigiano che sta nascendo. Sostengono di essere organizzatori del movimento partigiano e invitano i canalesi a un incontro  il giorno 16 presso la caserma stessa (oggi abitazione privata, nda).

ex-caserma-ccDurante questa riunione surreale trapela che questi individui non sono partigiani ma esponenti dell’UPI di Asti (Ufficio Politico Investigativo del Fascio). La loro intenzione è quella di compiere una retata per stroncare sul nascere il gruppo di Canale.

Per fortuna alcuni partecipanti si rendono conto del tranello ed escono dalla caserma nella quale si giunge allo scontro armato. In questa occasione perde la vita Stefano Burzio di anni 37, primo caduto del Gruppo Canale, malmenato e scaricato privo di vita in frazione Valpone.

Casa Ferrero, atmosfera di clandestinità

Ripercorriamo a ritroso via Roma sino alla deviazione per Cisterna d’Asti (Via Ciriagno), che si imbocca sino all’incrocio a sinistra per via alle Fornaci. Il numero 21 segnala l’ex abitazione di Antonio “Tonio” Ferrero, vera eminenza grigia e anima della resistenza canalese.

crutunCarlo Tarditi (cl. 1923) in una testimonianza all’interno del video documentario Scarpe Rotte, racconta che:

  • il Gruppo nella fase nascente tiene le sue prime riunioni segrete nei “crutun”, adiacenti l’abitazione del Ferrero, industriale, proprietario della fornace di mattoni.
  • I giovani canalesi, grazie alla frequentazione del bar “Barbero”, entrano in contatto con Carlo Grillone, ex ufficiale dell’esercito, il quale inizia a invitare alcuni di loro a queste riunioni clandestine a partire dall’autunno-inverno 1943-1944.

Dopo il tranello alla Caserma dei Carabinieri il Gruppo Canale è costretto ad uscire allo scoperto, recandosi ai Piloni di Montà dove incontra il già accampato il Gruppo di Gino Cattaneo (cfr. percorso trekking N. 1).

Ospedale Toso

Dalla casa di Ferrero, oggi abitazione privata, proseguiamo percorrendo via alle Fornaci sino a piazza Bernardi. Saliamo poi lungo la cosiddetta circonvallazione sino al parcheggio di piazza Pasquale Toso, sovrastato dall’ex Ospedale omonimo. Qui nel gennaio del 1944 viene accolto, nascosto e curato Duccio Galimberti ferito.

galimberti-lapideGiungiamo, costeggiando l’ex Confraternita di San Giovanni, in piazza Italia, dove si trova il Municipio. Accanto alla porta d’ingresso è possibile osservare la lapide che ricorda la permanenza di Galimberti a Canale.

Largo Franco Casetta

Da piazza Italia proseguiamo sulla destra sotto i portici di via Roma dove, al numero 26, è possibile ammirare la bella facciata con mattoni a vista dell’edificio dell’ex Casa del fascio. Risaliamo via Roma, superiamo piazza San Bernardino e imbocchiamo via Torino fino al largo Franco Casetta 71. (partenza percorso automobilistico)

casa-fascioSuccessivamente svoltiamo a sinistra per via Capitano Lucce e dopo qualche decina di metri a destra in via Aloi.
Superato il ponte sulla SR 29 si proseguiamo diritto, ci lasciamo Canale alle spalle.
Lungo questo tratto, contrassegnato con la sigla del sentiero C4, ammiriamo il concentrico con le colline, i vigneti e le vallate circostanti.

animeI fatti delle Anime

A circa 2 km dall’incrocio con via Aloi giungiamo alla località Anime di Canale. Nel dicembre del 1944, durante lo sbandamento della 23 a Brigata Canale imposto dal proclama Alexander, sono qui accampati alcuni suoi membri. Alla vigilia di Natale, causa delazione, alcuni partigiani vengono catturati, portati a Cigliano (Vercelli) e lì giustiziati: sono Marino Carletti di 23, Giuseppe Costa di 21 e G. Battista Gioetti di 19 anni.

 

Sulla via del ritorno incontriamo San Michele

Proseguiamo, sempre con indicazione C4, ma su strada asfaltata, in direzione Santo Stefano Roero. All’incrocio con la SP 110 incontriamo un’area attrezzata con tavoli e punto acqua. Manteniamo la direzione destra, poco prima di entrare nel centro abitato, si svolta a sinistra in direzione San Michele.

Appena imboccata la strada che attraversa la frazione se ci voltiamo verso Nord possiamo scorgere i paesi di Montà, di Pralormo con il pianalto di Poirino e oltre la cornice delle Alpi con il massiccio del Monte Rosa e, nelle giornate limpide, il Cervino.

Nel punto più alto della frazione, sulla destra ammiriamo in lontananza il Monviso, il castello di Monteu Roero, la torre di Montaldo Roero e il castello di Sommariva Perno, sulla sommità delle colline.

Dopo circa 700 m effettuiamo una breve deviazione sulla sinistra, su strada sterrata, per visitare la chiesa di S. Michele “de Anterixio”.

La chiesa, che in antico sovrastava il centro ormai scomparso di Anterisio, situato tra la Valle dei Lunghi e la Valle Aiello, è attestata in documenti scritti già nell’anno 1041. Dopo la distruzione dell’insediamento ad opera degli astigiani nel XIII secolo e il conseguente spostamento della popolazione nella “villanova” di Canale fondata nel 1260, la chiesa, divenne “campestre”. Soggetta nei secoli successivi a un progressivo degrado, i borghigiani scongiurarono il dichiarato abbattimento, ricostruendola a proprie spese nel 1719. San Michele è stata dichiarata monumento nazionale nel 1919.

Ritorniamo sulla strada asfaltata. Dopo aver attraversato le frazioni Maioli e Gorrini, rimaniamo in quota lasciando la strada in discesa a favore dello sterrato. Ci inoltriamo nella nella regione di tradizioni millenarie denominata Cornarea e proseguiamo tra le vigne di Arneis incontrando la Villa omonima, costruita in stile liberty piemontese ad inizio novecento e oggi sede di un Bed & Breakfast.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl sentiero, dopo aver regalato un bellissimo scorcio su Canale, si innesta in Via Cornarea che discende incontrando la SR 29, denominata in questo tratto corso Rodilhan, strada trafficata, per cui occorre prestare attenzione nell’attraversamento.

Rientriamo nel centro abitato da via Monteu Roero. Attraversiamo le piazze S. Bernardino e Trento Trieste. Percorriamo viale del Pesco per ritornare in piazza Europa.

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