Montà: un paese crocevia di bande

Arriviamo dalla “Renna”, scorgiamo in cima l’abitato di Montà.

Ultimo paese tra le Rocche e le colline del Roero. Prima dell’altopiano che conduce verso Torino.

Punto di snodo tra diverse direttrici. Tra Alba e la Langa. Tra l’astigiano e la pianura del torinese.

Grazie a questa posizione, sul territorio di Montà si intrecciano diverse formazioni partigiane. Senza  episodi significativi.

In località Saretto, tra Montà e Cisterna d’Asti, opera la  Brigata “Tre confini”. Il comandante è Gino Cattaneo, poi Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo” (cf. percorso trekking N. 2: Saretto-Loc. Lame).

A questa si intrecciano le vicende della Brigata di Giustizia e Libertà “Tamietti”. Transitano e operano occasionalmente anche i partigiani della 103a Garibaldi. Intensi contatti anche con la 6a Divisione Asti.

La zona è anche un luogo di raccolta e organizzazione di partigiani sbandati. Provengono dalle vallate alpine.

A Montà si trova il Santuario dei Piloni. Uno dei luoghi di raccolta e di rifugio dei partigiani dei dintorni. Rifugio nelle cappelle del Santuario. Nelle grotte  verso la Valdiana. Nei “ciabot” delle vigne circostanti. Facile accesso da Canale e da Santo Stefano Roero attraverso sentieri nei boschi. Punti di osservazione collocati in alto, rispetto al paese, per controllare le vie di accesso.

(cf. percorso trekking N. 1: Piloni-Loc. Caretta)

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